Ipocondria level: esperto certificato (ma senza diploma)
Confessione: se esistesse una laurea in ipocondria, io l’avrei già presa con lode.
Ogni nuovo sintomo, anche il più banale, per me è un mistero da risolvere.
Un mal di testa? Tumore.
Un pizzicotto allo stomaco? Problema serio.
Una leggera stanchezza? Forse un male oscuro.
In realtà, è un circolo vizioso che sembra non finire mai.
Più cerchi di calmarti, più il cervello si mette in modalità “alert rosso”.
Ma sai qual è la cosa più strana?
Che, nonostante tutto, io e la mia ipocondria siamo quasi amici.
Ci conosciamo da anni, a volte ci sfidiamo a chi ha la paranoia più creativa.
L’importante è non perdere mai il senso dell’umorismo.
Perché ridere di sé è l’unico modo per non impazzire davvero.
Se ti riconosci anche solo un po’ in questo racconto, benvenuto nel club.
Qui, nel blog “Ansia a parole mie”, impariamo insieme a convivere con la testa piena di “E se…” senza perdere la voglia di vivere.